Il Manifesto per la transizione alimentare della città metropolitana di Bari è stato redatto nell’ambito delle attività del progetto FoodShift2030, finalizzato a favorire la trasformazione dei sistemi alimentari europei verso modelli efficienti nell’uso delle risorse, a basse emissioni di carbonio che promuovano anche diete alimentari più sostenibili.
Al progetto aderiscono 31 partner, tra municipalità, ONG, PMI e Università, di 11 Paesi europei, coordinati dall’Università di Copenaghen,che hanno attivato 9 living labs, denominati Food Accelerator Labs, in altrettante città, con l’obiettivo di coinvolgere organizzazioni guidate dai cittadini, operanti nella filiera del food e rappresentative di soluzioni innovative legate alla sostenibilità alimentare, inclusione sociale, circolarità, filiera corte, rigenerazione urbana etc., per scalare le proprie esperienze massimizzando i benefici per l’intera collettività.
La Città Metropolitana di Bari è una delle 9 città coinvolte nel progetto, e insieme al Ciheam Bari e con il supporto dell’Università di Milano hanno attivato il living lab denominato “Back to Land” per accompagnare l’ecosistema del cibo a co-disegnare le traiettorie per la transizione alimentare locale.
L’importanza della transizione alimentare affrontata su scala locale deriva dalla considerazione che oggi nelle città vive il 50% della popolazione mondiale e che il 79% del cibo prodotto è consumato nelle città.
Le aree rurali sono in costante minaccia (i terreni destinati all’agricoltura competono con i terreni edificabili per necessità abitative o altre attività produttive), il loro spopolamento è collegato ad una preoccupante disoccupazione, in particolare tra le fasce giovanili, mentre le città devono gestire, in maniera ordinaria ma anche emergenziale, piani ed opere atte a garantire un’efficiente rete di servizi, spazi, strutture e risorse dedicati al trasporto, stoccaggio e conservazione del cibo.
Le città come le campagne sono luoghi dove si affacciano nuove povertà e si inaspriscono le povertà esistenti, connesse al tema dello sfruttamento della manodopera e della sotto valorizzazione del lavoro agricolo, comportando ulteriori diseguaglianze tra i territori.
Il periodo che stiamo vivendo dovuto alla pandemia da Covid-19 sta facendo emergere un fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio su nuove fasce sociali che hanno dovuto ricorrere a canali socio-assistenziali, mai attivati prima, anche per l’accesso al cibo.
Esse sono luoghi di sperimentazione e attivazione di un impegno multi-stakeholder per contribuire a politiche alimentari a lungo termine volte a garantire cibo sicuro, sano, sostenibile e nutriente ai loro abitanti e alle comunità circostanti (FOOD 2030 Pathways for action, 2020).
LA DIMENSIONE LOCALE, QUINDI, ATTRAVERSO LA PRODUZIONE E CONSUMO DI CIBO, PUÒ FORNIRE RISPOSTE E SOLUZIONI A QUESTI SCENARI E SFIDE.
Il Manifesto per la transizione sostenibile del sistema alimentare della Città Metropolitana di Bari individua le traiettorie per la costruzione di una food policy metropolitana.
Il Manifesto è il risultato di un processo partecipativo, coordinato dal Ciheam Bari, che ha coinvolto alcune organizzazioni del territorio metropolitano che realizzano attività di produzione, trasformazione, distribuzione, recupero di cibo, educazione, inclusione sociale, cooperazione multi-attore, con l’intento di valorizzare il capitale sociale, ambientale ed economico del nostro territorio e fornire risposte alle sfide legate al benessere della comunità, in termini di equo accesso al cibo, ad una nutrizione sana, e alla disponibilità e fruibilità di spazi verdi nelle città e aree periurbane..
Affinché tali traiettorie possano tradursi in azioni concrete, la Città Metropolitana di Bari seguirà gli iter deliberativi necessari per definire la propria Food Policy 2030.