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Semi di Vita

I progetti

I progetti

Il progetto inizia nel 2011 con 2.000 mq di orto sociale urbano a Casamassima. Vengono riuniti 8 produttori intorno a un progetto comune e coinvolti 4 ragazz* con disabilità.

La Cooperativa sociale Semi di Vita nasce tre anni dopo, il 28 febbraio 2014. Cinque soci prendono in gestione un terreno di 2 ettari nel quartiere periferico Japigia di Bari, abbandonato da 8 anni. L’orto urbano diventa centro nevralgico di una rivoluzione chiamata agricoltura sociale pugliese.

Con l’Istituto Superiore Gorjux, nel quartiere Mungibacca, a qualche chilometro di distanza da Japigia, è stata avviata una collaborazione. La scuola si è dotata di una serra di cinquanta metri quadrati che gli studenti gestiscono come se fosse un’azienda. È stata avviata la coltivazione dei funghi cardoncelli.

Un’altra cardoncelleria verrà aperta a breve all’interno del carcere minorile Fornelli, dove Semi di Vita, già da diversi anni, promuove, insieme all’ente di formazione Abap, progetti di avviamento al mondo del lavoro. Nel 2017 la Cooperativa accede ad un fondo del Ministero della Giustizia per realizzare una serra di 400 metri quadri e un laboratorio di confezionamento all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni “N. Fornelli” di Bari.  L’obiettivo è fare formazione e inserimento lavorativo a giovani detenuti.

Infine, c’è il progetto più impegnativo, la Fattoria dei Primi. Nel 2018 Semi di Vita ha vinto un bando di gara per l’assegnazione di 26 ettari di terreno confiscati alla mafia, nel territorio di Valenzano, da destinare a progetti di agricoltura sociale. 26 ettari confiscati alla mafia, 30 anni di abbandono, 10.000 ulivi divelti nel tempo, 720 tonnellate di rifiuti rimossi. La sfida del cambiamento passa attraverso la trasformazione di un bene confiscato in bene comune.

Si tratta di un appezzamento di terreno che è in stato di abbandono da oltre trent’anni. Qui erano state riversate tonnellate di rifiuti edili, che recentemente sono state portate via e smaltite.

Per far tornare a nuova vita tutti i 26 ettari, serviranno dieci anni e un milione di euro. Semi di Vita sta cercando di reperire lentamente i fondi attraverso la partecipazione a bandi pubblici e privati, nazionali e internazionali. Fondamentale il supporto della Fondazione Casillo di Corato. In questo progetto di riqualificazione sono coinvolti anche gruppi e associazioni come Libera, Agesci e alcune parrocchie.

Vogliamo realizzare un pollaio per la produzione di uova biologiche, con 1.500 galline. Pianteremo anche varietà locali di ortaggi e frutti, sempre secondo le regole dell’agricoltura biologica, nel pieno rispetto della natura e dell’uomo. Abbiamo già seminato un ettaro di fave, a breve pianteremo 600 melograni, poi inizieremo la coltivazione del pomodoro regina.

La Fattoria dei Primi ha un nome significativo: laddove c’era un luogo degradato, che faceva credere ai cittadini di essere gli ultimi, sorgerà qualcosa che li farà sentire i primi. Creeremo occasioni di incontro, organizzeremo laboratori di agricoltura per bambini, adulti, persone con disabilità.

Da quest’anno, infine, conferiremo alla cooperativa “Pietra di scarto” di Cerignola buona parte dei nostri pomodori, nell’ambito del progetto Pomovero. Infine, al carcere minorile di Bari abbiamo avviato un laboratorio per il confezionamento di questi prodotti, che stiamo immettendo sul mercato anche con l’e-commerce sul nostro sito.

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