Il racconto in prima persona per testi, immagini e video degli innovatori di Ciba 2030 e la possibilità di entrare in contatto con ciascuno di loro. Un patrimonio di storie, esperienze, cultura del lavoro e del fare rete che nel loro insieme lavorano per un cibo sano, giusto e buono.
L’attività di inclusione sociale di Artemisia in un edificio confiscato alla mafia a Santo Spirito; l’azione di tessitura territoriale tra cittadini e aziende per contrastare lo spreco alimentare e dare un pasto a tutti da parte di Avanzi Popolo a Bari; la “Rete Utile Buono & Bio” tra cooperative sociali e un consorzio di agricoltori biologici per coniugare la vendita e la consegna a domicilio di prodotti biologici certificati e dare l’opportunità di formazione e inclusione sociale per le persone svantaggiate; l’inclusione sociale delle persone svantaggiate attraverso l’agricoltura sociale svolta dalla Cooperativa Siloe, a Torre a Mare; il processo partecipativo che ha portato alla nascita del Biodistretto delle Lame che aggrega progetti che vanno dalla valorizzazione della cultura rurale del territorio alla tutela dell’ambiente e alla produzione di prodotti sostenibili; Orto Domingo, il primo orto urbano su suolo pubblico a Bari che con la sua attività interviene sia sul degrado fisico e ambientale sia sulla mitigazione dei fenomeni dell’esclusione e della marginalità in ambito urbano;
la cooperativa sociale Semi di Vita che fa dell’agricoltura uno strumento per promuovere l’inserimento nel sociale; il consorzio Social Lab di Bitonto, nato con l’idea di mettere in connessione realtà territoriale autonome tra di loro; la fondazione Synapsis, percorso nato durante il lockdown del 2020 a partire dall’esperienza della rete civica Picone-Poggiofranco per generare partecipazione; la cooperativa Tracce Verdi, nata intorno a un progetto di educazione ambientale progetto nel parco Lama Balice di Bari e che ora opera anche nell’area di Gioia del Colle.