Una coppia di Long Island, negli Stati Uniti, sta proteggendo la biodiversità a partire dal giardino di casa. Da più di 25 anni Bill e Lynn Jacobs hanno rinunciato al tipico prato falciato che tante volte abbiamo visto nei film ambientati negli Stati Uniti e di riempire il loro giardino di piante impollinatrici, la maggior parte autoctone, per dare cibo e fornire un habitat ideale per uccelli, farfalle, api, insetti. Euforbia, menta di montagna, asteracee, sambuco, il loro giardino è un tripudio di colori e di piante.
Tre anni fa, insieme a una sua amica ecologista cattolica, Kathleen Hoenke, il signor Jacobs ha lanciato il St. Kateri Habitat: la creazione di giardini rispettosi della fauna selvatica con piante autoctone, che sono anche un luogo per riflettere e meditare. Attualmente ci sono circa 190 Habitat di St. Kateri in tutto il mondo, tra cui un eco-villaggio sull’isola di Mauritius, un vivaio in Camerun e un cortile suburbano a Washington.
Questa iniziativa ha però suscitato l’ostilità dei vicini che, quasi per reazione, hanno abbattuto decine e decine di alberi. Tranne un consulente di marketing di una rivista, William McCaffrey che, sin da quando ha acquistato una casa di fronte ai coniugi Jacobs, è stato incuriosito da quel giardino urbano. La signora Jacobs ha cominciato a dare consigli a McCaffrey su come coltivare il proprio giardino, gli ha dato semi di specie autoctone, regalato foglie del suo prato. E così anche il giardino del signor McCaffrey ha iniziato a fiorire fino ad avere oltre 30 tipi di piante autoctone che ora attirano colibrì, farfalle e coppie di cardellini.